Le cartoline dei prestiti di guerra

Tra i collezionisti di cartoline, compreso il sottoscritto, la raccolta delle cartoline dei Prestiti di Guerra è una delle raccolte più ambite. Queste cartoline raccontano la sventura di un triste periodo, quello della Prima Guerra Mondiale e in piccola parte  della Seconda Guerra.  

E’ risaputo che per intraprendere un conflitto, uno stato deve possedere ingenti finanze. Nell’antichità, l’auto-alimentazione delle truppe mediante saccheggi e scorrerie, era pratica usuale, questa pratica però andava quasi sempre a vantaggio di chi compiva queste scorrerie e solo in rare occasioni, il bottino raccolto era destinato alle casse dello Stato vincitore.

Finanziare un conflitto bellico attraverso una raccolta di fondi, è una consuetudine abbastanza recente, intrapresa quando la “Guerra” non riguarda più solo i condottieri di un esercito, ma interessa una intera Nazione. Ai cittadini viene chiesto un doppio contributo: soldati e prestiti in denaro.

I Prestiti di Guerra identificano proprio questi contributi di denaro, che il potere centrale chiedeva ai propri cittadini con forma metodica e sistematica, per non dire remunerativa, a tal punto che durante la 1° Guerra Mondiale, questi prestiti sono stati rinnovati sei volte.

Per pubblicizzare i Prestiti di Guerra in un periodo in cui non esistevano gli odierni canali di comunicazione detti “social”, veniva utilizzata una intensa propaganda con grandi manifesti, striscioni, volantini, libretti e cartoline.

Il messaggio che le cartoline portavano al popolo era un messaggio  “diretto”, che metteva in collegamento i militari che stavano al fronte con il popolo stesso.

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I messaggi erano chiari, diretti, quasi una imposizione:  AIUTATECI A VINCERE. Fate tutti il vostro dovere. Date denaro per la vittoria. Ecc.

Le cartoline sono state emesse da una moltitudine di organismi, tra cui Associazioni, Banche, Appositi Comitati, Consorzi, Federazioni, Istituti, Riviste, Società, Uffici, ecc.

Vincitori e Vinti, pagato il pesante contributo in termini di vite umane, in tempi di pace  si raccoglie di tutto. Si allestiscono musei della Prima Guerra,  mostre a tema, conferenze. Tutto alla Memoria per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani.

 La raccolta delle cartoline dei Prestiti di Guerra interessa un periodo che va dal gennaio del 1915 fino al marzo del 1920 per la Prima Guerra Mondiale. Si farà poi ricorso a nuovi Prestiti Nazionali  in occasione della conquista dell’Etiopia e del secondo conflitto mondiale.

Il materiale di propaganda della Grande Guerra  che si è conservato meglio sono le cartoline. Il piccolo formato, lo spessore della carta, i ricordi legati a quelle cartoline, ha salvato le cartoline fino ai nostri giorni, divenendo oggetto di ricerca e di collezione.

Per tenere vivo il ricordo e per aiutare il collezionista, sono stati scritti molti libri che trattano l’argomento;  Ne cito alcuni:

  • Guido Rubetti, Un’arma per la vittoria – La Pubblicità nei Prestiti Italiani di Guerra, Edito dal “Risorgimento Grafico” in Milano 1918. 2 Volumi.
  • Emilio Grego, Come si lancia un Prestito di Guerra, Edito da L’Impresa Moderna, Milano 1918
  • VV., Guerre in cartolina, Edito da EDAR, Arezzo 1981
  • Renato Breda, Le cartoline dei Prestiti di Guerra (1915 – 1942), SME, Roma 1992

Per capire la psicologia legata alla pubblicità consiglio:

  • Pio Cavalli, La Spada dell’America. La Pubblicità in Teoria e nella Tecnica, Treves, Milano 1919

La mia collezione sui Prestiti di Guerra è così suddivisa: