Cartoline Fotografo Schiapparelli
Detto così, per chi non conosce bene il personaggio, potrebbe dir poco. Ma se abbiniamo il nome di Schiapparelli alle cartoline de “La Svizzera Biellese”, allora tutto è più chiaro.
Cesare Schiapparelli (1859-1940) fotografo paesaggista in bianco e nero, fu premiato in Italia e in Europa nelle più importanti mostre fotografiche dell’epoca, faceva parte della ramificata famiglia degli Schiapparelli di Occhieppo Superiore.
Non rifiutò il ritratto, cui dedicò poche ma significative immagini.
Operò nel suo laboratorio in Via De Sonnaz in Torino, utilizzando molte tecniche, tra queste quella dei carboni, della gomma bicromata e della gelatina al bromuro d’argento.
I suoi paesaggi hanno toni contrastati e grandi cieli luminosi, di forte effetto e di impatto scenografico.
Nelle cartoline della Svizzera Biellese, frammenti per una mappa di comunità, Cesare Schiapparelli ci invita a capire il senso e la misura di un paesaggio poco appariscente, che va osservato dall’interno.
Le immagini delle sue cartoline sono la sintesi di una intensa esperienza fotografica sul campo, le cartoline fissano gli elementi simbolici del territorio biellese. Raccontano il suo paesaggio attraverso luoghi e persone che rappresentano una storia collettiva più ampia e complessa. A monte di tale storia, vi è sempre l’acqua, motore e ricchezza della civiltà del castagno e della lana e, non a caso, “anima” dell’opera di Schiapparelli”.